Intervista a Giuseppe Di Bernardo, Autore di Thriller Esoterici a Fumetti.


Intervista a Giuseppe Di Bernardo Autore di Thriller Esoterici a Fumetti

by Arthea (Elena Frasca Odorizzi)

Qualche mese fa un amico mi ha consigliato di leggere un fumetto nel quale sono raccolti la maggior parte dei miei argomenti preferiti: Misteri, Esoterismo, Sette Segrete ed Etruschi, il tutto tenuto insieme da una versione noir della Grande Opera Alchemica, la cui realizzazione potrebbe distruggere il Mondo!

copertina10Il fumetto si intitola «l’Insonne» e questa è la trama: «L’Insonne è un thriller esoterico che ha come protagonista Desdemona Metus, per gli amici “Desdy”, una giovane DJ di Radio Strega, una piccola radio privata di Firenze. Desdemona è affetta da una inspiegabile forma di insonnia, probabilmente di origine traumatica, che sembra permetterle di percepire aspetti della realtà normalmente nascosti alle persone comuni. La trasmissione radiofonica notturna che conduce si intitola L’Insonne e, grazie ad essa, Desdemona entra in contatto con gli ascoltatori che spesso si dimostrano personaggi incredibili e misteriosi. Il padre di Desdemona, Isaia Metus, sembra affiliato ad una strana setta esoterica di stampo massonico, La Fratellanza, in perenne lotta con una fazione avversa, la Loggia Nera. La protagonista del fumetto scoprirà con orrore che la lotta tra queste due società segrete sembra orbitare proprio intorno a lei, determinando moltissime vicende della sua vita. La serie è composta di 13 episodi più alcuni speciali, ed ha vinto il premio ComicUS 2006 come miglior serie italiana»

LInsonne mi è piaciuto così tanto che ho deciso di intervistare il suo Creatore, il Fiorentino Giuseppe Di Bernardo, non prima, però, di aver letto anche la sua ultima fatica intitolata “The Secret“.

thesecret-coverAnche questa storia è incentrata su tematiche legate a Sette Segrete e Complotti, ma rispetto alla precedente ruota intorno ad un argomento completamente diverso: le teorie sull’esistenza degli Alieni e i loro rapporti con la razza umana. «The Secret racconta le avventure di Adam Mack, un ex poliziotto di Glastonbury, impegnato in un incredibile giro del mondo alla ricerca della sua amata fidanzata Soul, dichiarata morta nel crollo delle Torri gemelle e riapparsa inspiegabilmente nello stesso luogo ma a distanza di anni. Il viaggio allucinante di Adam Mack alla ricerca della sua compagna, lo porterà a scoperchiare il vaso di Pandora e a scoprire l’incredibile esistenza di un governo occulto ed antichissimo che segrega gli esseri umani in una prigione per il corpo e un inferno per l’anima. La serie è composta di 13 episodi e nel febbraio 2012 ha vinto il Comicus Prize 2011 come “Miglior serie italiana formato Bonelli”.»

Iniziamo dunque l’intervista ringraziando prima di tutto Giuseppe!

ARTHEA: Giuseppe, grazie per aver illuminato il panorama artistico italiano con le tue splendide Graphic Novel e per avermi dedicato un po’ del tuo prezioso tempo. In questo momento mi sento un po’ come Desdy, perché come Lei preferisco la Notte, sono spesso Insonne, ma soprattutto voglio ascoltare la tua Storia. Come Artista non ti chiederò niente sulla tua carriera di scrittore e disegnatore di fumetti, su questo argomento ci sono già tantissime interessanti interviste di settore in rete, dirò solamente che attualmente sei l’Editor Star Comics per il settore del fumetto italiano, sei Docente alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze, sei uno dei Disegnatori di Diabolik (una delle più celebri serie a Fumetti Italiane!) e hai collaborato come Sceneggiatore con Carlo Lucarelli, al fumetto Cornelio, Delitti d’Autore. Come Esoterista, invece, voglio capire come è nata in te tutta questa passione per certe tematiche e se questa continuerà. Sei pronto a una intervista un po’ diversa dal solito?

GIUSEPPE: E finalmente una intervista diversa dal solito! Grazie a te per l’opportunità e grazie a chi ci sta leggendo. Come è nata in me la passione per certe tematiche è presto detto. Come si nasce con il colore nero dei capelli o con un labbro leporino, io sono nato con l’interesse per il mistero. Giovanissimo già divoravo i libri di Peter Kolosimo, ma anche quelli di Raymond Moody sulla vita oltre la morte. Mi appassionavo alla parapsicologia, ma anche alle pubblicazioni che trattavano di demoni ed esorcismi. Al liceo ho anche scritto un piccolo libro che analizzava, in maniera ovviamente infantile, tutti questi temi. Malgrado questo riuscivo ad avere una vita sociale e a farmi tante sane partite di pallone, ma ero il catalizzatore di ogni storia strana che avveniva tra i miei amichetti. Parallelamente a questa passione, c’era l’amore per i disegno e per le storie. Così mi è sembrato normale unire queste attitudini, scrivendo e disegnando storie che avessero a che fare con il lato oscuro della realtà. Una delle mie prime storie realizzate si intitolava Arcana e aveva come protagonisti due ricercatori del soprannaturale che somigliavano molto a Mulder e Scully. La cosa divertente è che Arcana l’ho scritto e disegnato alla fine degli anni ’80, quando X-Files non era ancora stato prodotto.

ARTHEA: Non mi stupisco! Vedere il Futuro prima degli altri è indice di una visione ampia del Mondo, tipica degli Artisti. È come essere sintonizzati su una frequenza che gli altri non sentono o non vogliono ascoltare. Di certo hai una eccezionale capacità nel riuscire a mettere insieme i pezzi di quell’enorme puzzle che è l’Esoterismo, mescolarli e costruire nuove immagini, che fanno riflettere su se stessi e guardare la realtà che ci circonda con nuovi occhi. Dai tuoi Fumetti traspare anche una mostruosa cultura che spazia tra libri, film, telefilm, ma anche notizie tratte dal quotidiano. Ci sono davvero miriadi di citazioni esplicite e riferimenti tra le righe. C’è tutta la tua biblioteca mentale e ragionata e infine ci sono anche i tuoi sentimenti che rendono le storie veramente speciali e toccanti. Cominciamo quindi dalle Origini: come hai acquisito tutte queste conoscenze? A che età, quali eventi, quali letture e autori ti hanno avvicinato al mondo Misterioso dell’Esoterismo?

GIUSEPPE: Grazie, sei troppo gentile. Non sono un nerd del mistero, nel senso che sono un pessimo catalogatore di nozioni. Non sono dotato di grande memoria, ma nel tempo ho prestato particolare attenzione alle vicende oscure che mi appassionavano di più. Ho raccolto informazioni, ci ho riflettuto e poi ho partorito le mie storie, spesso, però, facendomi guidare dall’istinto e dall’ispirazione, anche perché sono assolutamente convinto che ogni uomo condivida questa grande biblioteca che non sta nella nostra mente, ma ad un piano superiore. Un piano a cui tutti possono accedere. Basta aprire i rubinetti e cercare di sopire il lobo sinistro del nostro cervello, la parte logica. Non è facile, ovviamente. E non sempre mi riesce. Come dicevo ho iniziato ad interessarmi di mistero molto presto. Forse a causa delle storie spaventose che mi raccontava mia nonna. Ne ricordo una che parlava di un cavaliere senza testa. Credo di averle chiesto di ripeterla un milione di volte. Poi c’è stato l’incontro con il già citato Kolosimo, un incontro avvenuto in un modo davvero curioso (e per me significativo). Ce ne aveva parlato la nostra insegnate delle medie, aveva raccontato di Atlantide e delle leggende che la circondavano. Pochi giorni dopo andai a comprare “Non è terrestre”, forse il libro più noto dell’autore. Avevo appena iniziato a leggerlo, mentre aspettavo che fosse pronto il pranzo, quando, al telegiornale, annunciarono la morte del famoso scrittore. Lì, capii che quel libro sarebbe stato molto importante per me. In seguito mi avvicinai ad altri libri di ufologia, come Rapporto sugli UFO di Hynek, UFO: OperazioneCavallo di Troia di Keel e Contatti del 4°tipo di Delval. Ricordo quelle letture tra i momenti più emozionanti della mia adolescenza. Erano libri degli anni ’70, scovati nelle librerie dell’usato. Librerie che oggi a Firenze, neppure ci sono più. Poi, un giorno, un’amica mi regalò Communion di Witley Streaber. Fu la seconda folgorazione. L’interesse per le abduction non mi abbandonò mai più, portandomi negli anni, dritto dritto verso i lavori di Corrado Malanga, passando per i lavori di Hopkins e di Karla Turner. Parlando di rapimenti alieni occorre fare una puntualizzazione. In tutta la mia ricerca ho sempre tenuto lo spirito critico estremamente vigile. Non mi affido a santoni o guru. Non accetto passivamente una teoria, ma ascolto e valuto, immaginando una mia personale ipotesi, senza avere l’arroganza di pretendere di possedere la verità. Troppo spesso vedo esperti del mistero che pontificano senza ammettere il contraddittorio. La svolta più esoterica e allo stesso tempo più intima, l’ho avuta incontrando Igor Sibaldi, filosofo, teologo e filologo che ha letteralmente cambiato il modo di vedere la mia vita e fatto andare al loro posto tante tessere del mio puzzle mentale. La nostra vita dipende da noi, questo sembra essere il motivo ricorrente di tante filosofie ermetiche e antiche. L’uomo, inteso come umanità, è Dio, un Dio inconsapevole. Che sia vero o no, abbandonare il ruolo di vittima non può che farci bene.

ARTHEA: Assolutamente d’accordo con Te! Ho notato che L’Insonne e The Secret non descrivono solamente gli aspetti negativi dell’Esoterismo (sette, complotti e alchimisti neri), ma anche quelli positivi, mostrando l’Esoterismo come un cammino di trasformazione e liberazione dell’individuo dalle illusioni del Mondo. Ti sei accorto che rendendo ancora più “popolare” questo tipo di cultura magica e “seminando dubbi” che modificano il livello di coscienza delle persone per spingerle ad aprire gli occhi (a “svegliarsi”) ti stai comportando come un Esoterista? Nei sei conscio?

GIUSEPPE: Sì. Il mio obiettivo è sempre stato questo: rendere popolari alcuni temi e piantare dei semini di dubbio nella mente dei miei lettori. Saranno loro a scegliere se farli germogliare oppure no. Io stesso non ho risposte, e credo sia giusto non averne. Si misura il mondo sottile con la razionalità, ed è un po’ come misurare l’acqua col righello.

ARTHEA: Certamente saprai che il famoso autore di fumetti Hugo Pratt alla fine si lasciò tentare dall’Esoterismo ed entrò nella Massoneria della Gran Loggia d’Italia. Credi che esistano solamente Associazioni che sotto una falsa patina di esoterismo coltivano l’amore per il potere e il complotto oppure credi che esistano anche Società Esoteriche Iniziatiche che possono veramente aiutare l’essere umano a migliorare se stesso attraverso un cammino di trasformazione interiore? Se mai ne trovassi una ci entreresti oppure ti consideri sempre e comunque un Solitario?

GIUSEPPE: Sì, mi era giunta voce di Pratt. Queste è una domanda difficile a cui cerco di dare una risposta ma senza riuscirci. Ne L’Insonne compaiono due organizzazioni esoteriche di fantasia, che apparentemente sembrano avverse. Ci rendiamo poi conto nello svolgersi della storia, che anche la congrega “positiva”, è vittima di infiltrazioni oscure. Credo che questo sia inevitabile, nelle associazioni umane. Mi piace pensare che una Fratellanza Bianca esista, ma che non sia una setta vera e propria, piuttosto una ispirazione. Tante persone che condividono degli ideali senza neppure saperlo. Chi si comporta in un certo modo, che vuole illuminare la mente dei suoi simili, chi cerca di fare cadere il Velo di Maya, è un membro di questo gruppo. E l’anelo di una catena invisibile che opera grazie ad una vocazione. Il regista che fa un film particolarmente simbolico, lo scrittore che senza neppure accorgersene racconta attraverso una metafora la storia dell’umo e della sua anima. Ma anche l’ortolano sotto casa che, anche se apparentemente ignorante, regala perle di saggezza puramente intuitiva alle suo clienti. D’altra parte, Dio sceglie un vergine per generare suo figlio, e credo che quella verginità vada intesa come una verginità intellettuale. Entrerei mai in una società esoterica? Forse mi è anche già stato proposto… e il come è successo è stato davvero singolare. Ma la risposta, per le ragioni che ho appena espresso, è no. E lo dico a malincuore, perché sarei davvero contento di poter curiosare un po’. Oltretutto ho una certa antipatia per la ritualità di ogni genere. Anche pranzare sempre alla stessa ora, mi irrita 😉 Questo non toglie, però, che non mi affascini questo mondo. Ho anche recentemente acquistato in un mercatino, un grembiule massonico rosacrociano degli anni venti.

ARTHEA: Ecco stavo per dirlo… la tua idea di una Fratellanza che nell’ombra ispira da secoli l’Umanità attraverso una anonima catena ininterrotta e invisibile di collaboratori segreti, mi è familiare, mi ricorda i veri Rosa Croce, quelli del 1600! Non è che ti hanno contattato loro? 😉 Se si dagli anche il mio numero! XD Tornando a noi, non trovi che sia paradossalmente divertente che proprio “Tu” porti un cognome che “evoca” il NWO?

GIUSEPPE: Eh, sì. Lo so. Di Bernardo ricorda l’ex gran maestro. Anche l’amico Paolo Franceschetti, mi ha fatto notare la questione. In realtà, e ti regalo uno scoop, all’origine del mio cognome c’è un errore di trascrizione dell’anagrafe. La mia famiglia, in realtà si chiama Di Bennardo. Nessun legame di sangue.

ARTHEA: Errore o Presagio? Omen Nomen dicevano gli Antichi! Dici spesso che «il Caso è Dio che passeggia in incognito». Credi dunque nelle Coincidenze significative secondo il concetto di Sincronicità formulato da Carl Gustav Jung? Se si, credi anche nella Divinazione e nella Preveggenza?

GIUSEPPE: La Sincronicità, lo dico per chi ci legge, è un insieme di eventi, apparentemente sconnessi fra di loro, che accadono insieme e che sembrano soltanto delle coincidenze che hai nostri occhi, però, appaiono piene di significato. Faccio un esempio semplice: una mattina, aprendo un vecchio libro, salta fuori la cartolina che il vostro amico vi aveva scritto ai tempi del liceo. Andate al lavoro e alla fermata del bus trovate proprio il vostro vecchio amico. Se osserviamo a ritroso la nostra esistenza, vedremo quante di queste coincidenze si siano verificate per portarci dove siamo ora. Ogni relazione, ogni fatto, ogni evento sembrano strettamente interconnessi fra di loro e complici per il raggiungimento di un obiettivo che ci sfugge. Non credo che questi fenomeni, che sono accaduti a tutti, vadano decriptati, ma semplicemente accettati come il campanello che suona mosso dal vento. Il vento c’è e spinge le vele della nostra vita, ma non lo possiamo vedere. Voglio forse dire che la nostra vita è decisa e che non esiste il libero arbitrio? In parte sì. Abbiamo di fronte milioni di strade che porteranno ad un unico traguardo, a noi la scelta della strada da seguire. Siamo come veicoli nella notte: i nostri fari illuminano solo la porzione di strada immediatamente davanti a noi, ma questo non vuol dire che le altre strade non esistano. Non credo sia possibile prevedere il futuro a lungo termine, perché il futuro, il passato e il presente, a mio parere, coincidono e sono in costante movimento, credo che sia possibile, invece, avere esperienze che ci fanno intuire cosa sta per accadere nel breve periodo. Oltre ad una esperienza personale, me lo provano gli esperimenti sulla coscienza collettiva attraverso il generatore di numeri casuali. È noto che poco prima de l’11 settembre il generatore di numeri casuali ha evidenziato una anomalia nei dati spiegabile solo attraverso una sorta di precognizione globale creata dall’evento traumatico che stava per accadere. Insomma, siamo tutti collegati perché siamo tutti la stessa cosa. Siamo specchi gli uni degli altri nel perfetto gioco cosmico dell’Uomo.

ARTHEA: A questo proposito provi una qualche “simpatia” (e lo dico in “senso magico”) per qualche tipo di esoterismo (Sciamanesimo, Wicca, Massoneria, Ordini Magici) o per qualche tipo di argomento (Alchimia, Astrologia, Cabala, Magia, ecc.)?

GIUSEPPE: Mi sento piuttosto vicino all’Alchimia, ma non gioco a fare il piccolo chimico per trasformare il piombo in oro, ovviamente. Anche se tutte le mie convinzioni fossero frutto di vaneggiamenti e non esistesse altro che la materia, l’idea di elevare i pensieri dell’uomo ad un livello più alti e più profondo, vorrebbe dire migliorare comunque la nostra società.

ARTHEA: Mi sono fatta l’idea che Mulder e Scully convivano litigiosamente dentro di te, per cui ti chiedo: hai mai avuto Esperienze Extrasensoriali o Paranormali, strani incontri, che ti hanno creato ragionevoli dubbi, pur restando con i piedi per terra? Il tuo Sesto Senso “pizzica” qualche volta e tu lo ascolti?

GIUSEPPE: Hai colto pienamente la mia posizione in merito a questi fenomeni. Il mio lato razionale e quello irrazionale portano avanti una lotta che mi impegna da sempre. Se avete letto The Secret, la razionalità di Adam che si contrappone alle teorie di Malcor e di tutti i membri dello Space Circus, rappresentano il mio personalissimo travaglio interiore. Lo stesso accade con il cinismo disincantato di Desdemona che prova sulla sua pelle l’esistenza dei “minimi prodigi” che le capitano e che lei rifiuta di accettare. Tanti anni fa frequentavo una piccola radio fiorentina e avevo un amico che conduceva un programma pomeridiano. Una notte sognai di sintonizzare la radio per ascoltarlo, ma dalla radio non usciva alcuna voce. La mattina dopo ho scoperto che era morto. Le conclusioni tiratele da soli.

ARTHEA: Ti confesserò che anche in me Mulder e Scully litigano parecchio. 😉 Tra l’altro amo molto i Tarocchi e ho visto che tra i personaggi de L’Insonne, ce n’è uno che li utilizza. Quale metodo segue il tuo personaggio: Jodorosky o Whirt? E tu come vedi i Tarocchi? Li consideri roba da ciarlatani, un metodo divinatorio oppure uno strumento di interpretazione psicologica? Tu li sai leggere? Ti ci sei mai cimentato?

GIUSEPPE: Conosco, e mi piace molto, solo il metodo di Jodoroscky (che ha fatto tanti fumetti, tanto per restare in tema). I Tarocchi non li considero roba da ciarlatani quando non sono fatti da ciarlatani. Credo che sia possibile divinare in qualsiasi modo, anche guardando le macchie di muffa che si formano su un muro. L’importante è non dare ascolto all’emisfero sinistro del cervello, quello razionale, quello che ci frega sempre ogni volta che affrontiamo l’irrazionale. Mi spiego: per sapere quali sono, ad esempio, i malanni di una persona, è bene non fare una “diagnosi” cercando di dedurre il suo stato dal colore della pelle, dall’aspetto o da altri elementi sensibili. Bisognerebbe “astrarsi” e “percepire” il suo stato. Il mio lato razionale ci tiene a sottolineare che non ci sono prove di quello che dico e che certamente si tratta solo di suggestione 🙂 … comunque, no, non uso i Tarocchi, ma prima o poi proverò. 🙂

ARTHEA: Una famosa frase del Vangelo Gnostico di Filippo recita: «La verità non è venuta in questo mondo nuda, ma in simboli e immagini». Immaginare, Creare Immagini, lasciar agire il Mago, cioè la parte Creativa, che è in noi ( «In Me Mago Agere»), gettare un occhio nel Futuro e mettere in guardia dai suoi lati oscuri, tutte cose che gli Esoteristi sembrano condividere con gli Artisti da sempre. Nonostante il distacco razionalista con cui affronti queste tematiche, utilizzandole come strumenti narrativi ed allegorici della realtà, non temi che il potere delle forze che liberi un giorno trasformerà anche te e una mattina ti alzerai e ti dichiarerai Mago e Sciamano come altri tuoi esimi colleghi hanno già fatto? Ovviamente sai che mi riferisco a gente del calibro di Alan Moore, Alejandro Jodorowsky e Grant Morrison.

GIUSEPPE: Frase più adatta non potevi citarla. La Verità può essere conosciuta solo attraverso i simboli e le sensazioni che i simboli stessi portano. Tra l’altro, sempre sul Vangelo, gli apostoli si lamentano con Gesù che non riescono a catturare i pesci, e lui gli dice che la colpa è loro perché dovrebbero gettare le reti a destra della barca. Loro obbediscono e la pesca è ricchissima. La barca è nell’antichità un simbolo della mente umana, e sappiamo che l’emisfero destro è quello creativo, quello che “sente” l’universo più sottile, la Matrix Divina. Usando l’emisfero destro si entra in contatto con il mondo invisibile. Per me gli artisti veicolano concetti simbolici dal piano sottile al piano materiale. Per questo, tante storie ci appaiono piene di significati che spesso gli artisti neppure immaginano. Ti ringrazio di avermi in qualche modo accomunato con i grandi autori che citi, ma non credo che mi autodefinirò mago o sciamano. L’ego è sempre in agguato, e io sono molto sensibile e troppo indulgente verso la sua gratificazione. La mia è una ricerca personale e condividerla con gli altri attraverso le mie storie è un modo per comprendermi meglio. Una forma di auto analisi spirituale che mi fa molto bene.

ARTHEA: A questo punto devi dirmi anche cosa pensi del rapporto che lega la Magia e l’Arte, il Mago e l’Artista nei termini in cui ne hanno parlato Alan Moore nella famosa intervista autobiografica Mind Escape e Grant Morrison nel video Siamo Uno?

GIUSEPPE: Dai video di Moore e Morrison capisco che per comprendere meglio la realtà forse dovrei fare uso di qualche sostanza. No, a parte gli scherzi. Ho visto un paio di anni fa il video di Morrison e una metà di quello di Moore. Non conoscevo The Invisibles quando ho scritto The Secret, e quando sono usciti i primi numeri molti lettori mi hanno fatto notare questa somiglianza di temi. Per quanto riguarda Moore, invece, credo che in From Hell, racconti, non so se volontariamente, la verità anche sui delitti del Mostro di Firenze, tema a cui sono molto legato. Che rapporto c’è tra magia e arte? Nelle pitture rupestri gli uomini “primitivi” disegnavano scene di caccia allo scopo di influenzare la realtà e poter avere più facilmente le loro prede. Forse l’arte può in qualche modo influire sulla realtà. Manipolarla. Indirizzarla. A volte mi chiedo se sia giusto scrivere e disegnare scene efferate, violente, tragiche. I lettori o gli spettatori di un film forse non fanno altro che catalizzare il loro pensiero verso una immagine, in un immenso rito magico collettivo. Credo che la mente umana possa alterare la realtà, e se questo è vero, chi crea ha una grande responsabilità.

ARTHEA: Non ti ho chiesto niente sulle teorie ufologiche che affronti in The Secret, perché la storia è più che eloquente, senza citare il famoso “finale” oggetto di controverse reazioni. Voglio chiederti invece se continuerai a scrivere thriller esoterici e soprannaturali, perché ormai l’Esoterismo fa parte (in un modo o in un altro) del tuo modo di osservare il Mondo, oppure consideri questa esperienza conclusa?

GIUSEPPE: In The Secret ho raccontato, in modo metaforico, quello che potrebbe essere capitato al genere umano. Mi guardo intorno e mi sembra impossibile che l’uomo non sia in collegamento diretto col pianeta e con gli altri esseri umani. Un collegamento simbiotico e telepatico. Ho sempre avuto l’impressione che per un modo o per un altro, all’uomo sia stato tagliato questo cordone ombelicale col pianeta e con gli altri esseri umani. Un antico modo di dire islamico spiega che gli uomini sono le dita di Dio, e che quindi siano parte stessa di Dio e collegati l’un l’altro. “Siamo uno”, come dice il mio più illustre collega Morrison. Questa divisione genera infiniti conflitti che, a mio parere, producono una fonte inesauribile di energie psichiche che qualcuno chiama Lush. E a chi servono queste energie? Non lo so. Forse servono al pianeta stesso, forse servono a parassiti alieni, forse a qualche demone multidimensionale come i Voladores di Castaneda? Forse a Dio stesso, ma credo che sia arrogante e ridicolo, ritenersi al vertice della catena alimentare. Se fossi il parassita di un essere molto intelligente, mi preoccuperei soprattutto di fargli credere che non esisto. Forse siamo solo animali dotati di un briciolo di coscienza mandati sulla terra a produrre energia come delle tristi pile umane. Il mondo sembra una perfetta fabbrica di dolore. Una ruota per stupidi criceti inconsapevoli. Esseri dotati di vista ma che sono nati bendati e che quindi non possono neppure concepire la luce. L’emisfero sinistro del mio cervello, sottolinea che queste sono solo illazioni senza alcun fondamento 😀 Sì. Continuerò a scrivere di questi temi, perché non ne posso fare a meno. Forse so scrivere solo di queste cose. Forse sono qui proprio per questo, anche se a differenza di Morrison non sono venuti gli alieni a dirmi di diffondere il verbo.

ARTHEA: L’emisfero sinistro del mio cervello risponde: «meno male!». Grazie per l’interessante e piacevole intervista Giuseppe, mi spiace davvero che sia finita, perché mi stavo proprio divertendo! Di rado, ormai, si incontrano persone culturalmente preparate e umanamente sincere con cui dialogare. Sono sicura che Coloro che già ti seguivano saranno contenti di aver scoperto qualcosa in più su di te, mentre quelli che ancora non ti conoscevano, a questo punto, saranno curiosi di leggere le tue emozionanti Graphic Novel! Di seguito riporto i link per leggere e seguire L’Insonne e The Secret su ipad. http://thesecretcomics.blogspot.it/ ; http://www.insonne.net/. Sul sito del L’Insonne troverete anche la Petizione per riportare in edicola questo fumetto. Aggiungo anche il sito Verticalismi dove è possibile trovare altre storie e nuovi esperimenti in anteprima http://www.verticalismi.it/serie/linsonne/

GIUSEPPE: Grazie ai lettori e grazie a te per le interessantissime domande. Certamente mi sarò dimenticato cose importantissime che avrei voluto dire, ma una intervista troppo lunga non invoglia la lettura. Magari ci sarà una seconda parte.

ARTHEA: Perché no? Ne sarei contenta! «Stay Tuned Folks! »

by Arthea (Elena Frasca Odorizzi)

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