CASELLA NUMERO 4 di 63
del Gioco dell’Ouroboros, rivisitazione alchemica del Gioco dell’Oca e Viaggio Iniziatico in simboli. Se sei capitato qui per caso torna alla Pagina Indice per leggere l’introduzione e le regole.
Casella 4
Immagine: Nuvola che emette un Vento di Fuoco
Nome della Casella: Borea, segno del Cancro, Nord Cosmico
Simbolo Aggiuntivo: simbolo dell’Elemento Acqua
Il Significato dell’Immagine: l’Anima di ogni Viaggiatore ha bisogno di una Mappa per non smarrirsi e di una Bussola per Orientarsi. Nel mio Gioco dell’Ouroboros, la Mappa è data dai “63 territori interiori” disegnati sulla Plancia, mentre la Bussola è composta da 4 Caselle speciali che ne indicano il senso di marcia. La prima di queste caselle è raffigurata da una Nuvola che soffia un Vento di Fuoco e rappresentail Solstizio d’Estate. Nel periodo estivo il clima è più caldo e le giornate sembrano più lunghe, ma in realtà le ore di luce cominciano a diminuire perché il Sole (nel suo moto apparente lungo l’Eclittica), dopo aver raggiunto il punto di declinazione massima, inizia il “Viaggio di discesa1”.
Questo momento non ha niente di negativo perché a livello stagionale rappresenta il tempo della raccolta dei semi che serviranno per la prossima semina, mentre da un punto di vista allegorico simboleggia l’Iniziato che si sta preparando per scendere nelle profondità più oscure del proprio Io, per illuminarle e risorgere spiritualmente al Solstizio d’Inverno2. Di questo erano certi i Sacerdoti egizi del Dio Osiride :
Nella Terra, sono entrato, e da essa sono uscito; ho riconosciuto la mia nascita. (Si) sono penetrato nel misterioso Mondo inferiore per contemplare il mio corpo – che lì si trovava per illuminare le mie forme!3
Le maggiori testimonianze sul simbolismo dei Viaggi iniziatici le dobbiamo a Porfirio, Filosofo Neoplatonico del III secolo d.C., che le raccolse nel suo preziosissimo libro, l’Antro delle Ninfe:
Secondo Pitagora poi, la turba, (che si percepisce) nei sogni, è costituita da quelle anime che, afferma, si riuniscono nella Via Lattea, così chiamata dal latte di cui si nutrono (le anime) allorché cadono nella generazione4.
Gli Antichi consideravano la Via Lattea come la Strada che gli Dèi e gli Eroi dovevano percorrere per raggiungere il “palazzo planetario” di Giove, ma anche il centro di raccolta di tutte le Anime desiderose di reincarnarsi o di uscire dal divenire. Alle sue estremità immaginavano due Porte Cosmiche attraverso le quali il Sole scendeva e saliva continuamente con il suo Carro luminoso, guidando le Essenze spirituali nella direzione desiderata:
Né debbo io celare l’antica diffusione d’una leggenda tenera, che rivoli di denso latte siano fluiti dal niveo seno dalla regina degli Dei [mentre allattava Ercole] e abbiano tinto il firmamento del loro colore; e per questo Via lattea viene detta e appunto ne deriva il nome dall’origine sua. O un più grande ammasso di stelle in denso intreccio ha intessuto i suoi fuochi ed è incandescente per quantità di luce, e più chiaro risplende quel circolo celeste per somma di fulgori? Oppure le anime dei forti e le personalità rese degne del cielo svincolate dai loro corpi e restituite dalla terra quassù migrano dal globo terreno e abitando un cielo tutto loro, vivono anni eterei e godono delle cosmiche sedi5?
L’Ingresso Settentrionale (il Nadir) era collegato al segno zodiacale del Cancro, alla Luna e all’Estate, mentre quello Meridionale (lo Zenit) faceva capo al Capricorno, a Saturno e all’Inverno:
Dato che l’Antro costituisce l’immagine e il simbolo del Mondo, Numenio e Cronio suo compagno dicono che due sono nel cielo le estremità, delle quali una non è più meridionale del tropico invernale, e l’altra non è più settentrionale di quello estivo. Quello estivo poi è nel Cancro, mentre quello invernale è nel Capricorno. Ed essendo per noi vicinissimo alla terra il Cancro, a buona ragione (il suo segno) è attribuito alla Luna che è prossima alla terra. Mentre il Capricorno, essendo invisibile più del polo meridionale, è attribuito a quello che di gran lunga è il più lontano e alto di tutti (gli astri) vaganti, cioè a Kronos6.
I Seguaci dei Misteri si servivano di Luoghi naturali (Grotte e Montagne sacre) o artificiali (Templi) per rappresentare virtualmente il Cosmo. Questi posti (dove il Cielo e la Terra si incontrano) riproducevano, simbolicamente gli Ingressi Cosmici della Via Lattea e mediante specifici Riti, che imitavano il Cammino del Sole, le Anime degli Iniziati imparavano (o ricordavano) passo dopo passo (grado dopo grado, Sfera dopo Sfera) la Strada per tornare “a Casa7”, tra le Stelle:
Così i Persiani iniziano il Miste istruendolo sulla discesa delle anime sottoterra e sulla nuova uscita, dando il nome di caverna al luogo. Da principio […] quando Zoroastro consacrò una caverna naturale sui monti vicino alla Persia, florida e ricca di sorgenti, in onore di Mitra, fattore e padre di tutte le cose, la caverna costituiva per lui una immagine del mondo, che Mitra creò, giacché le cose che vi erano disposte a intervalli appropriati, portavano i simboli degli elementi e delle regioni del mondo. Dopo questo Zoroastro invalse l’uso anche presso gli altri di compiere i riti iniziatici in antri e caverne, sia naturali, sia costruiti da mano umana. Infatti, come agli Dèi celesti si innalzavano santuari, templi ed altari, ai terrestri ed agli eroi are, ai sotterranei buche e sacrari, così al mondo antri e caverne8.
Per risalire o per scendere, per entrare o per uscire dal Mondo della Materia, le Anime erano aiutate dal Potere trasmutatorio dei Venti Borea e Noto, collegati anch’essi alle due Cosmiche Porte Solstiziali:
(Parliamo) infine di quanto Omero vuole in modo oscuro significare con l’antro di Itaca, […] dicendo: […] Due sono le porte, l’una che scende verso Borea è per gli uomini, l’altra verso Noto ha (un carattere) più divino; per di là non entrano gli uomini, ché è la via degli immortali9. – […] E rettamente gli ingressi dell’antro volti a Borea discendono per gli uomini, mentre le parti di Meridione non sono proprie agli dèi, ma a coloro che ascendono agli dèi. Per questo motivo (Omero) dice via non propria agli Dèi, ma agli immortali, comune anche alle anime che sono per sé o per essenza immortali. […] Quindi (a partire) dal Capricorno la via è per loro atta alla discesa; perciò chiamavano Janua la porta, dicendo anche Januarius, cioè portiere, il mese nel quale il sole ritorna dal Capricorno verso Oriente, volgendosi alle parti di Settentrione10. – […] il vento di Borea è conveniente a quelle che vanno verso la generazione: perciò il soffio di Borea “rianima” coloro che sono sul punto di morire e “respirando male rendono l’anima” mentre quello di Noto dissolve. Infatti l’uno essendo più freddo, congela e trattiene nella freddezza della generazione terrestre, mentre l’altro, essendo più caldo, dissolve e rimette al calore del divino. Ma essendo il luogo della nostra dimora più conforme a Borea, è inevitabile che (le anime) informate convengano a questo vento di Borea, e quelle che da qui si partono a Noto11.
L’immagine dei Venti che inumidiscono o asciugano le Anime è particolarmente suggestiva, perché palesa in sé elementi di Distillazione Spirituale. La Via influenzata da Borea, che è un vento secco dal soffio gelido, condensa e coagula la sostanza umida di cui sono fatte le Anime, facendole precipitare e trattenendole nel mondo terrestre, all’Imum Coeli12.
Al contrario la Via condizionata dall’alito caldo di Noto è più adatta a solvere la Materia, separando gli Spiriti Volatili dai Corpi Terrestri che vengono così sollevati nella parte alta di questo Cosmico Alambicco, che per gli antichi era il Cielo13. In Alchimia quando il Vaso viene raffreddato gli Spiriti ricadono, ma se queste sostanze volatili vengono filtrate e salvate in un altro contenitore, attraverso una tortuosa serpentina esterna14 (magari composta da 7 sfere concatenate come quelle planetarie del Cammino iniziatico), allora restano separate dai loro corpi. Con lo stesso fine gli Iniziati ai Misteri cercavano di purificare e migliorare la loro Materia Volatile, cioè la loro Anima, per non reincarnarsi più e andare a dimorare in Eterno15 tra le Stelle16.
Il Nome della Casella: la scelta di non dare un nome alla Casella, ma di usare il simbolo del Segno del Cancro, la direzione Nord e il Vento Borea, rappresenta una sintesi di quanto fin qui detto.
Il Simbolo aggiuntivo: il Cancro è un segno zodiacale cardinale, femminile. Corrisponde all’elemento Acqua, alla Luna, ai simboli legati alla Vita, alla Dea Madre e alla Generazione:
Pure Platone parla di due bocche: attraverso l’una (passano) coloro che salgono in cielo, attraverso l’altra coloro che scendono in terra. E quanti parlano delle cose divine fissano il Sole e la Luna quali ingressi delle anime; e per il Sole si sale, mentre per la Luna si scende17. – Ora, noi chiamiamo ninfe Naiadi in modo particolare quelle potenze che sono preposte alle acque, mentre (loro) chiamavano anche insieme le anime cadute nella generazione. Si riteneva infatti che le anime seguissero l’acqua; la quale è (esistenziata) dallo spirito divino, come dice Numenio; per questo afferma, anche, che il Profeta disse: “Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque”. Per questa ragione gli Egizî non collocavano su (una base) solida tutti i demoni, ma li collocavano su di un naviglio; e anche il sole e, in breve, si deve sapere, tutte quelle anime che, cadute nella generazione, vengono avvolte dall’umido. Donde Eraclito: “Alle anime sembra diletto, non morte, il divenire umide: la caduta nel divenire è per loro diletto”. E altrove: “La nostra vita sembra la loro morte, e la loro vita la nostra morte”. Perciò il poeta chiama umidi coloro che si trovano nel divenire, dato che le (loro) anime sono pervase dall’umido. Perché a queste riesce caro il sangue e l’umido seme, mentre a quelle delle piante l’acqua è di nutrimento18. Del resto, taluni sostengono che gli esseri dell’aria e del cielo si nutrono dei vapori umidi, (che si liberano) dalle fonti e dai fiumi, e delle altre esalazioni. […] tuttavia, quelle pure sfuggono alla generazione. E lo stesso Eraclito disse: “L’anima secca è molto saggia”. Perciò anche qui lo spirito diviene umido e più molle per il desiderio d’intima unione, quando l’anima attira il vapore umido per l’inclinazione alla generazione19.
Elena Frasca Odorizzi (Arthea)
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NOTE
1Il Sole raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in Dicembre, in occasione del Solstizio di Inverno boreale. Dall’altra parte del mondo avviene il contrario.
2PORFIRIO, L’Antro delle Ninfe (De antro Nympharum), Collezione Sebastiani, Milano, Archè, 1974, p. 13, Cap. 1.
3M. GUILMOT, Iniziati e Riti Iniziatici nell’Antico Egitto, op. cit. , p. 77, Nota 52, Osireion, Vol. I, p 40 e tav. 26.
4PORFIRIO, L’Antro delle Ninfe, op. cit., p. 54, cap. XXVIII.
5MANLIO, Astronomicon , Libro I, 750 -761, I sec. a.C.
6PORFIRIO, L’Antro delle Ninfe, op. Cit., p. 44, Capitolo XXI.
7L’Astrologia non si basa sullo zodiaco astronomico, ma su quello Tropico delle stagioni nel quale le costellazioni hanno una valenza simbolica. In Astrologia i Segni Zodiacali non occupano la posizione che hanno ora in cielo, ma quella che avevano circa 2000 anni fa. A quei tempi il Sole entrava nella costellazione dell’Arietenel giorno dell’Equinozio di Primavera, mentre oggi entra nel segno dei Pesci e tra poco entrerà in quello dell’Acquario, (la famosa Era dell’Acquario). Questo accade a causa della precessione degli equinozi scoperta dall’Astronomo greco Ipparco di Nicea intorno al 128 a. C. , un fenomeno secondo il quale il Sole entra nelle costellazioni zodiacali in ritardo di circa un mese ogni anno, per cui il moto di precessione dell’asse terrestre fa si che il punto dell’orbita terrestre in cui si hanno gli equinozi si sposti in senso orario, cioè arretrando lungo la Zodiaco di circa 1 grado ogni 72 anni, compiendo così un giro completo in circa 26.000 anni.
8Ivi, pp. 20-21, Capitolo VI.
9Ivi, p. 13, Capitolo I.
10Ivi, pp. 46-48, Capitolo XXIII.
11Ivi, pp. 49-50, Capitolo XXV.
12L’Imum Coeli in astrologia indica la posizione occupata dal sole a mezzanotte rispetto al luogo di nascita. Rappresenta la zona più bassa e profonda del Cielo che riguarda il mondo delle origini di un individuo. Corrisponde alla cuspide della IV casa ed è collegato al segno del Cancro. Si trova in opposizione al Medium Coeli, posizione del Sole a Mezzogiorno e a sua volta Cuspide della X casa, occupata dal segno del Capricorno.
13Cfr. le immagini alchemiche dove il mondo si trova all’interno di un alambicco nel quale si colgono le trasformazioni dell’Universo. ALEXANDER ROOB, Il Museo Ermetico, Alchimia e Mistica , Milano, Taschen edizioni, 1997
14Immagine 8, in J. FABRICIUS, Alchimia. L’Arte Regia nel Simbolismo Medievale, Roma, Mediterranee, 1997, pp. 10-11.
15Questo semplice meccanismo alchemico spiega, perché l’Alchimia rappresenti, non solo una protoscienza con cui si intendeva trasformare la materia, ma anche una Via iniziatica “speculativa” con la quale fare evolvere anche la sostanza spirituale.
16Cfr. il geroglifico egizio dell’Aldilà (che ha la forma di una Stella), le divinità Stellari e gli Eroi greci trasformati in costellazioni.
17PORFIRIO, L’Antro delle Ninfe, op. cit., p.56 , Capitolo XXIX.
18Ivi, pp. 26-27, Capitolo X.
19Ivi, p. 28, Capitolo XI.