AGAPE


CASELLA NUMERO 34 di 63
del Gioco dell’Ouroboros, rivisitazione alchemica del Gioco dell’Oca e Viaggio Iniziatico in simboli. Se sei capitato qui per caso torna alla Pagina Indice per leggere l’introduzione e le regole.

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Casella 34

Immagine: un alambicco con le ali, chiamato Pellicano.

Nome della Casella: «Agape»

Significato dell’Immagine e Nome della Casella: l‘immagine rappresenta un Vaso da distillazione con le Ali e le zampe, mentre si becca il petto1. Becco (o naso) era il termine tecnico usato dagli alchimisti per indicare il collettore di vetro nel quale la sostanza solida, una volta riscaldata e trasformatasi in volatile, veniva raccolta e convogliata in un altro vaso grazie a un’azione contraria di raffreddamento. Se invece si voleva purificare una sostanza usando un solo vaso, era sufficiente farla ricircolare più volte all’interno della stessa Cucurbita2, curvandone il becco nella pancia. Questo tipo di alambicco fu soprannominato Pellicano perché, secondo gli antichi Bestiari medievali, questo uccello si apriva il petto con il becco per rianimare la prole con la sua intima essenza3, comportandosi esattamente come un distillatore4.

Il nome della Casella: la parola greca Agape letteralmente vuol dire Amore, ma nell’accezione cristiana ha assunto due diversi significati, quello di Amore Superiore inteso come sublimazione di quello umano e quello di Banchetto comunitario in ricordo dell’ultima cena (che però a partire dal IV secolo fu sostituita dalla Messa liturgica). L’Agape Cristiana derivava, a sua volta, dal Convivio Rituale delle comunità degli Iniziati agli antichi Misteri, che vivevano questo Rito come un momento di comunione fraterna ricevendo e assimilando gli insegnamenti spirituali, attraverso la condivisione del Corpo (il Pane) e del Sangue (il Vino) degli Déi (Demetra, Dioniso, Mithra).

Ancora oggi gli eredi di queste tradizioni definiscono l’Agape come un momento sacro di solidarietà fraterna nel quale si dà agli altri la parte migliore di noi stessi5.

Abilità speciali: si può considerare questa Casella come la casa del condividere e se lo si desidera è possibile aggiungere al proprio lancio il risultato ottenuto dal giocatore precedente.

Elena Frasca Odorizzi (Arthea)


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NOTE

1JOANNES FABRICIUS, Alchimia, l’ Arte Regia nel simbolismo medievale, Roma, Mediterranee, 1997, pp. 10-11.

2Chiamata poi dagli arabi al àmbiq, o al ambix, traducibile come “vaso o coppa che si restringe verso l’alto”.

3Cfr. LUCIA IMPELLUSO, La Natura e i suoi simboli. Piante, fiori e animali, Dizionari dell’Arte, Milano, Electa, 2003, pp. 307-8; J.C.COOPER, Dizionario dei Simboli , Padova, Franco Muzzio Editore, 1988, p. 222

4Il Pellicano è associato al Cristo, che versa il suo sangue, per la Salvezza degli esseri umani.

5Cfr. Il Culto di Dioniso, il Banchetto Totemico e l’Agape Massonica nell’articolo di Adriano Nardi, L’Agape o banchetto massonico, Esonet, http://www.esonet.it/News-file-article-sid-1196.html