LA BILANCIA DEL GIUDIZIO


CASELLA NUMERO 29 di 63
del Gioco dell’Ouroboros, rivisitazione alchemica del Gioco dell’Oca e Viaggio Iniziatico in simboli. Se sei capitato qui per caso torna alla Pagina Indice per leggere l’introduzione e le regole.

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Casella 29

Immagine: Bilancia Egiziana. Da un lato il Cuore del Defunto e dall’altro la Piuma di Maat.

Nome della Casella: «Bilancia»

Abilità speciali: si può tirare una seconda volta.

Significato dell’Immagine e Nome della Casella: nell’antica religione Egizia il dio Thot convocava le Anime dei defunti alla presenza di Osiride, affinché il Dio decidesse del loro destino. Lo Spirito del trapassato, prima di essere ammesso al cospetto del Giudice dei Morti, pronunciava la confessione negativa davanti a 42 Divinità, elencando tutti gli atti malvagi e le ingiustizie che non aveva commesso quando era vivo1. Per dimostrare di essere davvero un giusto di voce (cioè Sincero) ciò che aveva detto riguardo la purezza delle sue azioni in vita veniva verificata confrontando il peso del suo Cuore2 con quello di una singola Piuma delle ali della Dea Maat, la Divinità della Verità e della Giustizia. Se il Cuore pesava meno della Piuma l’Anima poteva accedere all’Aldilà, se invece pesava di più il bugiardo veniva destinato all’oblio e gettato in pasto al demone Ammut3, colei che divorava i morti. Il Rosso e l’Oro della Bilancia ricordano la Rubedo Alchemica e il grano maturo di Eleusi, cioè i colori del raccolto spirituale.

Abilità speciale: il cuore è stato trovato puro e quindi si può tirare un’altra volta.

Elena Frasca Odorizzi (Arthea)


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NOTE

1Questo avveniva dopo la Cerimonia dell’apertura della bocca.

2La psicostasia, cioè la Cerimonia della pesatura del cuore del defunto, si trova dipinta nei Papiri di Hunefer e di Ani.

3MASSIMO IZZI, Il dizionario Illustrato dei Mostri. Angeli, diavoli, orchi, draghi, sirene e altre creature dell’immaginario, Roma, Gremese Editore, 1989, p. 26. – È rappresentata da un mostro composito ai piedi della bilancia, che somma in sé gli animali considerati più pericolosi dagli egiziani: il coccodrillo, il leone e l’ippopotamo.