PECTEN JACOBEUS E ONDE


CASELLA NUMERO 26 di 63
del Gioco dell’Ouroboros, rivisitazione alchemica del Gioco dell’Oca e Viaggio Iniziatico in simboli. Se sei capitato qui per caso torna alla Pagina Indice per leggere l’introduzione e le regole.

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Casella 26

Immagine: le Onde del Mare e il Pecten Jacobaeus

Nome della Casella: la Via

Significato dell’Immagine e Nome della Casella: il Vento Vivificatore della Casella precedente circonda e sospinge le Onde Vive della Rotta Giacobea, che per gli Alchimisti rappresentava l’allegoria del processo di Distillazione. Nicolas Flamel accennò a questo procedimento alludendo a un suo presunto pellegrinaggio a Santiago di Compostela1 per vedere le spoglie di San Giacomo. Il Cammino per Santiago era uno dei tre viaggi spirituali che i Cristiani affrontavano per purificarsi dai peccati o per semplice devozione religiosa. Coloro che facevano ritorno da Compostela raccoglievano una Conchiglia sulla spiaggia e la cucivano sul cappello a testimonianza della loro impresa2.

La parola Compostela deriva dall’espressione «Campus Stellae», in quanto, secondo la leggenda, un gruppo di luci apparve in cielo formando una Stella luminosa che indicò ai fedeli dove trovare il corpo dell’Apostolo. Fulcanelli, nel suo libro il Mistero delle Cattedrali, spiegò che gli Alchimisti usavano questo racconto in senso metaforico per indicare la Stella che appare nel Composto:

La luce di questa stella”, scrive sant’Ignazio [Lettera agli abitanti di Efeso, c. XIX] “superava quella di tutte le altre; il suo splendore era ineffabile, e la novità faceva sì che tutti quelli che la guardavano erano colmi di stupore. Il sole, la luna e gli altri astri formavano il cuore di questa stella”. Huginus a Barma nella Pratica della sua opera [Il regno di Saturno trasformato in età dell’oro], usa gli stessi termini per parlare della materia della Grande Opera, sulla quale appare la stella: “Prendete della vera terra, egli dice, ben impregnata di raggi del sole, di luna e degli altri astri3.”

Il Cammino verso la Stella era quindi un’allegoria alchemica del procedere dell’Opera, all’inizio per Via Secca e poi per Via Umida o marittima4 :

Tutti gli alchimisti sono obbligati ad intraprendere questo pellegrinaggio. Almeno nel senso figurato, perché si tratta di un viaggio simbolico, e chi desidera trarne profitto non può, fosse anche per un solo istante, abbandonare il laboratorio. […] Compostella, città emblematica, non è affatto situata in terra spagnola, ma nella stessa terra del soggetto filosofico. […] utilizzando la Via Secca, rappresentata dal sentiero terrestre, seguito per primo dal nostro pellegrino, si giunge a esaltare a poco a poco la virtù diffusa e latente, trasformando in attività ciò che era solo in potenza. L’operazione è compiuta quando appare alla superficie una stella brillante, formata da raggi provenienti da un centro unico, prototipo dei grandi rosoni delle nostre cattedrali gotiche. Questo è il segno sicuro che il pellegrino è giunto felicemente al termine del suo primo viaggio. Ha ricevuto la mistica benedizione di San Giacomo, confermata dall’impronta luminosa che risplendeva, dicono, sopra la tomba dell’apostolo. […] Da Compostela, si può ritornare sia per la stessa strada, seguendo un diverso itinerario, sia per Via Umida o marittima, la sola che gli autori indichino nelle loro opere. Nel secondo caso il pellegrino, scegliendo la via marittima, si imbarca con la guida di un pilota esperto, mediatore sperimentato, capace di assicurare la salvezza del battello durante la traversata. Tale è il ruolo ingrato assunto dal Pilota dell’onda viva, perché il mare è disseminato di scogli e vi sono frequente tempeste5.

In questa Casella la Conchiglia Giacomea guida come una stella i Piloti dell’Onda Viva6, mentre il colore rosso è un riferimento alla mistica Rosa Hermetica di Fludd:

L’umile e comune conchiglia che egli portava sul cappello s’è mutata in astro splendente, in aureola di luce. Materia pura, di cui la stella ermetica consacra la perfezione: è adesso il nostro compost, l’acqua benedetta di Compostella (dal latino albastrum contrazione di alabastrum stella bianca). Ed è anche il vaso dei profumi, il vaso d’alabastro, (dal greco alabatrion, latino alabastrum) e il bocciolo che sboccia dal fiore della sapienza, rosa hermetica7.

Nel dipinto della Nascita di Venere8 (eseguito dal Neoplatonico Botticelli) si può ammirare un’altra conchiglia identica a questa, che accoglie la Stilla Maris, guida dei naviganti, mentre sorge dalle Acque. La Vittoria Spirituale come metafora del sorgere di un astro si ricollega ovviamente anche al Sole Nascente Invernale, i cui raggi ricordano la forma a raggiera del Pecten Jacobaeus e della Palma da dattero, simbolo della Dea Madre9. La Palma era usata nei misteri antichi per costruire le corone10 con cui gli iniziati venivano cinti intorno alle tempie, dopo la Vittoria che avevano conseguito sulle tenebre interiori11. Non a caso un ramo di palma veniva dato anche ai Pellegrini che arrivavano in Terra Santa12 :

Io ritornai da la santissima onda rifatto sì come piante novelle rinnovellate di novella fronda, puro e disposto a salire a le stelle. (Dante, Purgatorio, XXXIII)

Elena Frasca Odorizzi (Arthea)


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NOTE

1Flamel parla anche della devozione della Moglie Perrenelle per San Giovanni, alludendo probabilmente anche alla Via Secca. Il Filo di Arianna, 42 trattati di Alchimia , op. cit., pp.71 e segg., Nicolas Flamel, Il Libro delle Figure Geroglifiche.

2Le altre due mete sante erano Roma e Gerusalemme. Coloro che viaggiavano verso Santiago erano detti Giacobei o Peregrini, gli altri erano chiamati Palmieri e Romei.

3FULCANELLI, Il Mistero delle Cattedrali, Edizioni Mediterranee, Roma, Ristampa 2001, p, 58.

4«La Via Umida utilizza un matraccio in vetro accuratamente lutato dallo stesso alchimista, mentre la Via Secca esige un crogiuolo in terra, capace di sopportare delle alte e costanti temperature.» in PATRICK RIVIÈRE,, op. cit., p. 130.

5Le Dimore Filosofali di Fulcanelli (I, p. 435) in PATRICK RIVIÈRE, Alchimia e Spagiria, op. cit., pp. 144-145.

6Vedi la nota 101 e i Giardini Marini di Hortolanus , Il Filo di Arianna, op. cit., p.26.

7Le Dimore Filosofali di Fulcanelli (I, p. 435) in PATRICK RIVIÈRE, Alchimia e Spagiria, op. cit., pp. 144- 145.

8Il termine greco Kteis indica sia la conchiglia di Venere che il sesso femminile e quindi corrisponde anche alla Yoni indiana. Allo stesso modo il Pugnale della Casella 22 corrisponde al Phallos greco e al Lingam Indiano.

9La Signora della palma da dattero e dispensatrice di Vita eterna si trova raffigurata nelle tombe egiziane nell’atto di distribuire i frutti dell’immortalità ai defunti. In ROGER COOK, L’albero della Vita , le radici del cosmo, Collana Arte e Immaginazione, Como, Edizioni Red, 1987, p. 133

10Da questa usanza derivano probabilmente anche le immagini delle Aureole di luce dei Santi. Cfr. anche le nicchie che contengono i Santi e la Madonna, sormontate da decorazioni architettoniche a forma di conchiglia.

11Cfr i Simboli del pavimento del Mitreo di Felicissimo e le Metamorfosi di Apuleio, Libro XI, in nota 193.

12A questo proposito vedere anche il Simbolismo della palma sui bassorilievi della Porta Ermetica di Rivodutri: ANNA MARIA PARTINI – CLAUDIO LANZI, La Porta Ermetica di Rivodutri, Simmetria collana di studi e ricerche sulle tradizioni spirituali, Roma, C.S.A.M. s.n.c. Edizioni, 1999. Cfr. anche l’ingresso di Gesù in Gerusalemme.