CASELLA NUMERO 2 di 63
del Gioco dell’Ouroboros, rivisitazione alchemica del Gioco dell’Oca e Viaggio Iniziatico in simboli. Se sei capitato qui per caso torna alla Pagina Indice per leggere l’introduzione e le regole.
Casella 2
Immagine: Scacchiera
Nome della Casella: «la Trama e l’Ordito»
Simbolo Aggiuntivo: il Tao
Il Significato dell’Immagine: «tutto il nostro mondo potrebbe stare nelle 641 caselle del gioco degli scacchi», perché sulla scacchiera della Vita2, insieme al Bianco e al Nero, si riflettono e si alternano tutti gli opposti: la Luce e il Buio, i Solstizi e gli Equinozi, l’Unità e la Molteplicità, il Basso e l’Alto, il Dentro e il Fuori, l’Ovest e l’Est, il Nord e il Sud, la Terra e il Cielo, il Bene e il Male, l’Io e l’Altro, le Azioni e le Reazioni, gli Ostacoli e la Determinazione, la Rassegnazione e la Speranza, l’Immobilità e la Curiosità, il Riposo e l’Azione, il Nuovo e il Vecchio, la vita Esteriore e la Vita Interiore.
Lo stesso accade nel Gioco dell’Ouroboros dove alle 63 caselle visibili se ne può aggiungere una 64esima invisibile: uno spazio nascosto nel quale si sosta in attesa che il Ludus abbia inizio o si attende che ricominci. Questo luogo simbolico fuori dal Tempo unisce la Testa e la Coda del Serpente, l’inizio e la fine del Gioco, rendendo il nostro percorso non un Cammino circolare chiuso su se stesso, ma la simulazione spiraliforme di un labirintico viaggio iniziatico, fatto di ciclici arrivi e infinite nuove partenze. Gli antichi Egizi consideravano questo “sessantaquattresimo [pezzo] mancante” il frammento del Tutto che contiene il Tutto:
[…] un allievo scriba della Casa della Vita, facendo notare al suo maestro che il totale delle frazioni ottenute sommando i valori dell’Occhio di Horus si dava nell’espressione 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 +1/64 = 63/64 ebbe per risposta che il 64 mancante per completare l’unità sarebbe stato donato dal dio Thoth allo scriba che si fosse messo sotto la sua protezione. […] Il 64 mancante si ricollega alla speculazione teologica che vedeva nel numero di genesi 8, di cui 64 è un multiplo […]3.
La Scacchiera è orientata in modo romboidale per indicare che il quadrato della materia è circondato dal cerchio dell’atemporalità, perché la Caverna, il Labirinto, la Montagna, non sono altro che momenti diversi dello stesso processo di conoscenza, che trasforma l’Esperienza in Consapevolezza:
Per la psiche non c’è il tempo. Nell’interiorità non esiste la dimensione temporale, tutto è “insieme”. […] siamo abituati a pensare alla civiltà e al progresso come a una linea retta che prosegue sempre in maniera indefinita. L’universo è sferico, circolare, il sopra è come il sotto, la destra è come la sinistra, non esiste qualcosa che si sviluppa, ma tutto avviene contemporaneamente, o meglio tutto non avviene contemporaneamente. A noi sembra che avvenga perché vediamo il nostro volto che invecchia, vediamo le piante che crescono e che muoiono, il succedersi delle stagioni. Ma tutto è relativo a un piccolo microscopico segmento dell’universo; nel contesto generale tutto è fermo e immobile, non c’è un divenire, ma tutto contemporaneamente è4.
Nome della Casella e Simbolo aggiuntivo: altre simbologie equivalenti alla Scacchiera sono la Trama e l’Ordito del Telaio e lo Yin e lo Yang del Tao. L’azione del tessere rappresenta sia l’unione degli opposti5, che il racconto per immagini della storia del mondo6. Il Tao dell’I King a sua volta dà vita, con l’abbraccio delle sue due Energie complementari, a 64 possibili configurazioni concepite come le immagini di ciò che avviene tra Cielo e Terra7 nel passato nel presente e nel futuro. Per tessere il disegno di una vita armoniosa e soddisfacente non bisogna dimenticare di intrecciare il movimento orizzontale della vita quotidiana ed esteriore, con quello della dimensione atemporale e verticale della vita interiore. Sono molte infatti le persone che credono di muoversi e di essere arrivate chissà dove, mentre al contrario sono sempre ferme nello stesso punto.
Elena Frasca Odorizzi (Arthea)
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NOTE
1Le possibili combinazioni della Doppia Elica del nostro codice genetico, (la nostra Scala della Vita), sono 64 unite tra sé da ponti intermedi. In questo momento l’algebra binaria, con l’alternarsi di soli 2 stati rappresentati da 0 e 1, fa funzionare il mio computer portatile con processore a 64 bit permettendomi di spiegare il mio gioco alchemico.
2Cfr, i pavimenti dei Templi pagani, delle Cattedrali, del Templum Massonico, ma anche sugli scudi e i lapidari delle casate nobiliari in ANNA GIACOMINI, Enigma Templare. SATOR, Carmagnola , Arktos edizioni, 2000
3CAPOTUMINO UMBERTO, La Fenice e l’Occhio di Horus, pubblicato in “Studi Tradizionali”
4Intervista di Simonetta Suzzi a Gabriele la Porta, dal titolo Diverse visioni del tempo, per Argò Editore.
5La parola Tantra deriva dalla radice sanscrita tan, che fa riferimento all’azione del tessere e quindi al Telaio. Da tan deriva il verbo tantori , che significa annodare, ed è proprio dall’allacciamento sessuale tra Kali (personificazione della forza femminile) e Mahakala (la forza maschile), emanazioni del “piacere creativo” della Dea del Tempo, che si sviluppano l’ordito e la trama delle infinite forme della realtà. I seguaci della Via del Tantra sono chiamati Tantrika (Tessitori) e le loro opere orali o scritte, che contengono racconti, rituali e precetti, sono dette Tantra, cioè Tappeti. Vedi ASHLEY THIRLEBY, Tantra, un invito a vivere l’affettività, l’amore e l’erotismo in un modo libero e completo, Milano, Lyra Libri, 1987, p. 23, Lo studio del Tantra e DAVID GORDON WHITE, Il Corpo Alchemico. Le tradizioni dei Siddha nell’India Medievale, Roma, Mediterranee, 2003, p. 15
6Vedi Alessandro Pasquini che definisce la Tessitura la “rivoluzione gutembergghiana del neolitico” e gli studi di JAMES MELLAART, “The Goddess from Anatolia”, 1992, nei quali si sottolinea la corrispondenza del messaggio dipinto sulle pareti di Catalhuyuk, con la simbologia tessuta sui tappeti Kilim. Cfr. anche l’armatura più semplice che si può ottenere con un Telaio a due licci, detta tela dal disegno a scacchiera.
7I KING, Prefazione di C. G. JUNG, Astrolabio, Roma, 1950, p. 35