Arte, Magia e Scrittura di Alan Moore


Arte, Magia e Scrittura di Alan Moore

by Arthea (Elena Frasca Odorizzi)

mindscape-alan-450x450I filosofi sono in qualche modo pittori e poeti, i poeti sono pittori e filosofi, i pittori sono filosofi e poeti. Donde i veri poeti, i veri pittori e i veri filosofi si prediligono l’un con l’altro e si ammirano vicendevolmente. (Giordano Bruno)

Il documentario di Dez Vylenz è molto più che una retrospettiva di Alan Moor, Autore di capolavori come V for Vendetta, Swamp Thing, Watchmen, From Hell, Lost Girls, La Lega degli Straordinari Gentlemen, Promethea e La Voce del Fuoco. È il racconto di come Moore sia cresciuto, del perché abbia scelto di raccontare alcune cose e non altre, del perché abbia fatto alcune scelte professionali. Ma è soprattutto uno spaccato eccezionale sulla creatività umana, sulla Magia dell’Arte e sull’Arte come Magia, sul perché l’uomo racconta e sul potere magico di quei racconti. Su come le storie influenzino ognuno di noi e sulla responsabilità che ricade su chi, quelle storie, le racconta. Qui di seguito potete trovare il video del documentario e un estratto di alcuni dei passaggi più importanti e interessanti.


Trascrizione di parte del testo

«C’è una certa confusione su ciò che è veramente la Magia, e penso che vada chiarito.

Se tu osservi le primissime descrizioni della Magia, noti che la Magia, nella forma più antica, si riferisce spesso all’Arte. Io credo che questo sia del tutto letterale. Io credo che la Magia è Arte e che l’Arte, qualora fosse stata scrittura, musica, scultura o qualunque altra forma, è veramente magica. L’Arte è come la Magia, la scienza di manipolare i simboli, parole o immagini per portare cambiamenti nella coscienza.
moore2Il vero linguaggio della Magia sembra parlare tanto di arte o di scrittura, quanto di eventi soprannaturali. Un ‘grimoire’ per esempio, un libro d’incantesimi, è semplicemente un modo elaborato di affermare regole. Anzi, per lanciare un incantesimo, devi semplicemente sillabare, manipolare parole per cambiare la coscienza della gente e io credo che questo sia il perché un artista o scrittore, rappresenti la cosa più vicina, nel mondo contemporaneo, che vedi probabilmente come sciamano.
Io credo che tutte le culture derivino da culti.
Originariamente, tutti gli aspetti della nostra cultura, che siano stati arte o scienza, erano di competenza dello sciamano. Il fatto che nei tempi odierni, questo potere sia degenerato fino al livello di basso intrattenimento e manipolazione, penso sia una tragedia. Al momento, le persone che stanno utilizzando sciamanesimo e Magia per modellare la nostra cultura, sono i pubblicitari.
B08DGCcCQAA5Jco Piuttosto che cercare di risvegliare le persone, il loro sciamanesimo è utilizzato come un narcotico per sedare la gente, per rendere le persone più manipolabili. La loro scatola magica del televisore, attraverso le loro parole magiche e musichette, può causare a tutte le persone della nazione di pensare alle stesse parole e avere gli stessi pensieri banali, tutti esattamente allo stesso momento.
In tutta la Magia c’è un’incredibile e numerosa componente linguistica. La tradizione poetica della Magia avrebbe posto un poeta in maniera più elevata e spaventosa rispetto ad un Mago. Un Mago potrebbe maledirti, potrebbe trasformare le tue mani in modo buffo o farti avere figli nati con un piede equino. Se un poeta avesse fatto, non una maledizione su di te, ma una satira, quella avrebbe potuto distruggerti. Se poi fosse stata una satira intelligente, non solo ti avrebbe rovinato agli occhi dei colleghi, ma ti avrebbe rovinato agli occhi dei tuoi familiari e avrebbe rovinato anche la considerazione che hai di te stesso. Se si fosse trattato anche di una sottile ed arguta satira, essa sarebbe sopravvissuta e ricordata per decadi, se non per secoli. Anni dopo che fossi morto, la gente avrebbe potuto leggere ancora e ridere di te, del tuo squallore, della tua assurdità.
Scrittori e persone che hanno il comando delle parole, vanno rispettati e temuti come persone che manipolano la Magia.
Nei tempi più recenti, penso che artisti e scrittori si siano lasciati imbrogliare; hanno accettato la credenza prevalente che arte e scrittura siano soltanto forme di intrattenimento. Esse non sono viste come forze trasformative, che possono cambiare un essere umano o la società. Esse, invece, sono viste come semplice divertimento, cose con le quali si può riempire 20 minuti o mezz’ora… mentre aspettiamo di morire.
Non è il lavoro dell’Artista dare allo spettatore cosa lo spettatore vuole. Se il pubblico conoscesse quello di cui ha bisogno, esso non sarebbe più il pubblico, ma sarebbe l’Artista. È il lavoro dell’artista dare al pubblico ciò di cui ha bisogno […]»
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Copertina del numero 1 del Fumetto Promethea

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